La campagna “Stop racism, not the game!”, promossa nell’ambito del progetto Monitora, finanziato dal programma europeo ErasmusPlus Sport e coordinato dall’associazione Lunaria e di cui Uisp è partner, è stata lanciata lo scorso 16 luglio. Lo scopo della campagna è denunciare, monitorare ed agire contro il razzismo nello sport di base, che riguarda tanto telespettatori e tifosi quanto chi lo sport lo pratica, soprattutto in questi giorni a ridosso dell’inizio delle Olimpiadi e Paralimpiadi 2024, rispettivamente il 26 luglio e il 28 agosto prossimi, che dovrebbero essere occasione “per unire pacificamente culture diverse”, come affermato da Papa Francesco.
La campagna è stata rilanciata anche da Corriere Buone notizie del Corriere della sera, con un articolo che evidenzia la contrapposizione tra lo sport di alto livello, sempre sotto i riflettori e "lo «sport di base», quello che riguarda una infinità di individui di ogni età e provenienza non in quanto tifosi, appassionati, telespettatori, ma in quanto gente che lo sport «lo fa». Ed è a tutti loro che è rivolta la campagna, avviata già la scorsa settimana, intitolata «Stop racism, not the game!»: iniziativa del progetto Monitora, finanziato dal programma europeo ErasmusPlus Sport e coordinato dall'associazione Lunaria con la partecipazione di Uisp assieme a diversi altri partner".
Alla campagna, che sarà attiva fino al 24 settembre, la Uisp contribuisce pubblicando sui propri canali social video-testimonianze e post divulgativi sui temi chiave del progetto, che prevede tra le altre cose l’attivazione del training gratuito on line "Monitoring racism in grassroots sport”, al fine di rafforzare le competenze delle associazioni sportive di base in materia di documentazione e denuncia di episodi razzisti nello sport di base.
"Si tratta di un impegno significativo anche in riferimento al fatto – ricorda l'articolo di Corriere buone notizie – che dopo gli anni della pandemia e delle varie emergenze sociali Uisp è tornata quest’anno a superare la soglia del milione di associati".
Martedì 23 luglio l'Uisp ha pubblicato il video-testimonianza registrato e montato da Samuel Boateng sul caso di studio “Do your part”. A parlare della sua esperienza Juha Sokka, l’allenatore finlandese della squadra junior di hockey su ghiaccio del Lahden Pelicans Ice Hockey Club, sospeso per aver interrotto una partita di hockey nel novembre 2022. In quell'occasione Sokka interruppe la partita per evidenziare il mancato intervento e la mancata segnalazione da parte dell’arbitro di un episodio di razzismo che aveva coinvolto un giocatore tredicenne della sua squadra.
GUARDA IL VIDEO CON LA TESTIMONIANZA DI JUHA SOKKA
A seguito dell’episodio, costato alla squadra 3000 euro, Juha Sokka è stato contattato da un avvocato disponibile ad assisterlo gratuitamente e volontariamente nella sua causa, consentendogli così di organizzare interviste con media come Ylex Radio, compagnia radiofonica finlandese, grazie alle quali è riuscito ad ottenere un inaspettato supporto dai cittadini dell’intera Finlandia.
A intervenire anche l’istituzione Ombudsman, attiva in vari stati nordici che, con ulteriori indagini, ha constatato l’esistenza di una discriminazione razziale verso i giocatori da parte della Federazione finlandese di hockey su ghiaccio, adoperandosi per un cambio di regole interno al sistema, del quale l’allenatore Sokka si ritiene molto soddisfatto.
La testimonianza rappresenta un esempio di battaglia contro le discrminazione, utile per evitare il ripetersi di episodi spiacevoli a sfondo razziale, per i quali, al contrario di quanto accaduto, sarebbe necessario un intervento immediato, soprattutto quando ad essere coinvolti sono bambini e/o ragazzi per cui gli adulti sono un esempio di comportamento e un punto di riferimento. (a cura di Virginia Scarangella)
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